05 Mar
05Mar

                                                                                                   5-ROBERT THE DOLE    



Uno dei numerosi servitori della casa regalò al piccolo Robert Eugene Otto un bambolotto da lui relizzato: alto quasi un metro, vestito di un completino bianco da marinaretto con tanto di berrettino, e con in braccio un pupazzetto, il regalo era sicuramente il compagno di giochi perfetto per il giovane rampollo degli Otto. Fu il bambino stesso a decidere di dare alla bambola il suo stesso nome, e Robert divenne da subito una presenza costante nelle sue giornate.



Eugene passava buona parte del suo tempo in compagnia di Robert, giocando e chiacchierando col suo nuovo amico. Spesso Eugene sfruttava Robert come copertura per le sue marachelle. Quando un soprammobile di cristallo cadeva a terra, una finestra veniva lasciata aperta, un biscotto rubato, Eugene si giustificava dicendo che era stato Robert.



A volte i genitori lo sentivano parlare per ore da solo, e rispondersi con una voce completamente diversa dalla sua. Ma, nell'immaginazione di un bambino, anche quello poteva essere un gioco.



La presenza di Robert si fece però gradualmente più opprimente: forse reso inquieto dallo sguardo fisso eppure così profondo della bambola, Eugene iniziò ad avere incubi frequenti. Si svegliava gridando in preda al terrore, e quando i genitori accorrevano nella sua camera per tranquillizzarlo trovavano spesso mobili spostati e oggetti a terra. La spiegazione di Eugene era sempre "Robert did it!" (È stato Robert!), la stessa che aveva ripetuto ogni volta che qualcosa di strano avveniva in casa.



Questi stessi avvenimenti inspiegabili si fecero più frequenti: argenteria sparsa per la casa, letti disfatti, giocattoli fatti a pezzi.



In alcune occasioni, i vicini degli Otto videro Robert affacciarsi a finestre in stanze diverse, quando in casa non era presente nessuno. La servitù giurava di aver visto la bambola correre per i corridoi, e spesso di notte si udiva la risata gioiosa di un bambino.



Robert, un bambolotto maledetto?Anche le conversazioni tra Eugene e Robert proseguivano. In una particolare occasione, il tono di Eugene era così spaventato, e quello dell'altra voce così violento, che Mrs. Otto irruppe di corsa nella stanza del figlio, trovandolo rannicchiato in un angolo, in lacrime, mentre la bambola sedeva sul letto, lo sguardo apparentemente rivolto verso Eugene.



La storia andò avanti fin quando Eugene, cresciuto, andò a studiare a Parigi. Qui conobbe Anne, sua futura moglie, con la quale tempo dopo, in seguito alla morte del padre, si trasferì nella vecchia casa di Key West.



Robert era rimasto in soffitta per tutti quegli anni, e durante i lavori di ristrutturazione della villa Eugene fece costruire una stanza in scala appositamente per lui, con mobili di dimensioni ridotte e soffitto ribassato. Il nuovo padrone di casa Otto insisteva perché Robert fosse trattato come una persona, facendolo addirittura sedere a tavola durante i pasti.



Non trascorse troppo tempo prima che Anne ne avesse abbastanza di quel vecchio pezzo di stoffa, e in assenza del marito lo chiuse di nuovo in soffitta. Quando Eugene scoprì quello che era successo si mostrò furioso e spaventato allo stesso tempo, e si affrettò a riportare Robert nella sua stanza, continuando ad accusare la moglie.



Il rapporto tra i due si sfaldava, con Anne che cominciava a dubitare della sanità mentale del marito, ed Eugene che si dimostrava sempre più scostante e violento nei suoi confronti. Con la morte di Eugene nel 1972, Anne abbandonò in fretta Key West, andando a vivere a Boston e lasciando la casa Otto (ormai conosciuta come "The Artist House" ) in affitto.



Una particolare clausola del contratto da lei voluta stabiliva però che Robert doveva essere l'unico occupante della stanza in cui si trovava, e così il bambolotto rimase solo per alcuni anni.



Quando anche Anne morì quattro anni dopo suo marito, la clausola divenne nulla e la stanza di Robert fu aperta per alcuni lavori. Gli operari incaricati riferirono che la bambola sembrava spostarsi ogni volta che giravano lo sguardo, e più di una volta sentirono una risata risuonare nelle stanze.



Per poter affittare anche quella stanza, Robert fu di nuovo trasferito in soffitta. Da quel momento, gli occupanti successivi della Artist House lamentarono episodi simili a quelli accaduti agli Otto: rumori notturni, oggetti distrutti, stanze messe a soqquadro. Una bambina che aveva trovato Robert in soffitta e aveva iniziato a giocare con lui iniziò ad avere incubi e raccontò che la bambola l'aveva attaccata.



Infine, Robert fu donato al Fort East Martello Museum, dove rimase rinchiuso in uno scatolone per molti anni, prima di essere messo in esposizione, seduto col suo leoncino in braccio, in una teca di vetro.

Ma c'è un'altra parte della storia che ancora manca. Quella parte formata dalle dicerie, le voci non ufficiali di chi ha vissuto la vicenda da vicino, che forse costituiscono solo delle illazioni, ma possono fornire anche un'interpretazione diversa degli avvenimenti.


Tornando all'inizio del racconto, a quel servitore che ha realizzato il bambolotto, ci sono alcuni dettagli da considerare.


All'epoca, il personale di servizio non era certo trattato con rispetto, e anzi gli Otto erano piuttosto rinomati per la loro severità, tanto più che buona parte della servitù proveniva dalle isole delle Bahamas, e potevano a tutti gli effetti essere considerati degli schiavi. Secondo alcuni, l'uomo che fabbricò la bambola agì con lo specifico intento di vendicarsi dei torti subiti, infondendo nel giocattolo una particolare "energia negativa" che si sarebbe riversata sul piccolo Robert Eugene.


Le speculazioni arrivano fino alle pratiche voodoo, e la tesi è avvalorata dal fatto che i capelli di Robert siano stati prelevati da Eugene stesso.


Inoltre, sempre stando a quanto si dice, il servitore fu espulso dalla casa poco tempo dopo, quando Mrs. Otto trovò lui e altri servitori radunati in giardino mentre compivano alcuni riti insoliti, che identificò subito come magia nera.


Tra gli altri particolari interessanti, è da sapere che prima di ricevere il regalo, Eugene era sempre stato chiamato col suo primo nome, Robert. Fu quando iniziò a giocare con la bambola che insistette perché lui venisse chiamato Eugene, dato che Robert non era il suo nome, ma appunto quello del suo compagno di giochi.


Infine, se è vero che i capelli di Robert sono quelli del suo padroncino, è da notare che, nel corso dei decenni, dal castano si sono progressivamente schiariti, fino a diventare quasi bianchi, come se avessero seguito l'invecchiamento della persona da cui provengono. Ma naturalmente si tratta solo di dicerie, come quella secondo cui il comune di Key West avesse concesso i pieni diritti di cittadino a Robert: quale persona ragionevole crederebbe mai a cose del genere?


                                                                                                                        4-ZALGO     


                                                                    

 


Zalgo è un meme che ha la particolarità di prendere un'immagine popolare o un fumetto e deformarlo, modificarlo e ridisegnarlo con risultati raccapriccianti. Zalgo si caratterizza anche per l'uso di una particolare scrittura, lo "Zalgo Text ", utilizzabile da chiunque grazie allo "Zalgo Text Generator". Egli viene spesso annunciato dalla frase "He comes", ovvero: "Lui arriva".Zalgo, più che un meme, ormai è diventato un horror a tutti gli effetti. E' conosciuto come "Colui che Aspetta Dietro il Muro" e "Nezperdian Hivemind", quest'ultimo appellativo è utilizzato però solo in alcune circostanze. Viene descritto come "un abominio senza occhi con sette bocche. Con la mano destra stringe una stella morta, con la sinistra invece sorregge una candela la cui luce è pura ombra ed è macchiato del sangue di Am Dhaegar. Sei delle sue bocche parlano in altre lingue, a noi sconosciute. Quando il momento sarà propizio, la settima canterà la melodia che porrà fine al mondo." Da come viene descritta può sembrare una creatura quasi divina, per questo motivo in molti credono che chi abbia effettivamente creato la creatura nel modo sopra riportato si possa essere ispirato alle creature che circondano i miti di Cthulhu. Dopo la diffusione del meme, Shmorky ha fatto diverse animazioni flash (caratterizzate dal suo inimitabile stile), ovviamente includendo ZALGO. Stranamente, secondo lui Zalgo riguarda solo i fumetti, i cartoni animati e le illustrazioni, ma non la realtà stessa. Beh, questo ce lo dimostrano spesso le svariate creepy su di lui... a meno che, naturalmente, Dave non stia mentendo... Potrebbe nascondersi ovunque. Perciò, quando aprite una mail, fate attenzione...


                                                                                                                      3-THE RAKE




Durante l'estate del 2003, alcuni eventi nel Nordest degli Stati Uniti, riguardanti una strana creatura dalle sembianze umane, accesero l'interesse di alcuni media locali prima di un apparente blackout di informazioni. Vennero lasciate intatte pochissime notizie, quasi nessuna, in quanto la maggior parte delle testimonianze online della creatura vennero distrutte misteriosamente.

Principalmente nella zona rurale dello stato di New York, presunti testimoni raccontarono storie dei loro incontri con una creatura di origini sconosciute. Le reazioni variavano da livelli estremamente traumatici di paura e disagio, a un quasi infantile senso di curiosità e giocosità.
Nonostante i loro resoconti scritti non fossero più presenti, i ricordi rimasero impressi profondamente.
Molte delle persone coinvolte hanno iniziato a cercare delle risposte, quell'anno.


                                                                                                           2-JEEF THE KILLER




Jeffrey Alan Woods, conosciuto anche come Jeff o, più comunemente, con il soprannome di Jeff the Killer, è un personaggio immaginario, protagonista di videogiochi e racconti dell'orrore (creepypasta), nato come fenomeno di Internet. Ha ispirato anche opere di terze parti.

È stato creato da un utente di YouTube denominato Sesseur nel 2008.

Oggi è probabilmente il personaggio di creepypasta più conosciuto, dopo lo Slender Man. Nella storia di Jeff' viene messo in evidenza il fatto che il protagonista dopo l'incidente subisce un cambiamento radicale della colorazione dei capelli e degli occhi.

Essendo impossibile tale cambiamento molte storie creepypasta e fan fiction descrivono Jeff come un ragazzo dai cappelli castani e occhi azzurri ghiaccio, secondo uno stile più realistico.

Jeffrey Woods viene descritto come un ragazzo di circa 15-17 anni, con un volto pallido e un naso tagliato (a causa dell'incidente), capelli neri (originariamente castani), occhi privi di colore (originariamente azzurro ghiaccio) senza palpebre, contornati da ustioni nere, e una bocca priva di labbra e parte delle guance. Le mutilazioni del viso delineano un sorriso fisso, rendendo visibili tutti i denti. Indossa una felpa bianca senza cerniera lampo, con tasca centrale e cappuccio a cordino regolabile, dei blue-jeans di color nero e scarpe da skate nere (un esempio: Vans). Jeff uccide le persone mentre dormono, pugnalandole con un coltello da cucina, ma non è raro che usi altri strumenti come candeggina,bevande alcoliche e benzina per dare fuoco alle vittime e l'uso di diverse armi da fuoco. Inoltre, in seguito all'incidente, il personaggio avrebbe cominciato a darsi all'alcolismo e al fumo.
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Quella di prima era la la verità cioè che Jeff the killer non e maiesistito ma era fantasia ( ogniuno ha la sua opinione) però ecco avoi come dovrebbe essere nato Jeff the killer.
Jeff era un bravo ragazzo andava bene a scuola ed aveva molteamicizie.

Un triste giorno per Jeff fu quando si trasferì perché nella zona doveandò ad abitare c'erano dei bulli che giravano armati con precisionecon un coltello.

Quando Jeff uscì il capo e la sua banda lo fermarono e egli li puntò ilcoltello e gli disse "dammi i soldi" ma lui con grande coraggio glistorse il braccio e prese il coltello e accoltellò il capo,gli altriscapparono.

Dopo una settimana i bulli incontrarono Jeff a scuola e il capo senzaneanche dire una parola lo accoltellò e Jeff si accasciò a terra.

I ragazzi lo presero e lo ricoprirono di benzina e li diedero fuoco e cosí nacque

*Jeff The Killer*


                                                                                                                     1-SLENDERMAN



Slender Man è una presunta figura paranormale che si afferma esista da secoli, e copra una larga area geografica. Coloro che credono nello Slender Man legano le sue apparizioni con molte altre leggende in tutto il mondo, incluse: “Fear Duhb” (o l'Uomo Nero) in Scozia, “The Dutch Takkenmann” (o l'uomo Ramo), e la leggenda tedesca di Der Großmann o Der Grosse Mann (l'uomo alto).

Slender Man è un essere (in apparenza maschio) che somiglia a un uomo con le braccia e gambe estremamente lunghe e esili. Sembra avere anche dai 4 agli 8 tentacoli lunghi e neri che sporgono dalla sua schiena, nonostante diverse fotografie e appassionati sono in disaccordo su questo fatto, di conseguenza si teorizza che possa contrarre questi tentacoli a suo piacimento.

Viene descritto con un completo nero notevolmente simile alle sembianze dei noti Uomini in Nero e, come suggerisce il nome, appare molto snello e capace di allungare i suoi arti e il torso in una lunghezza inumana per indurre paura e intrappolare la sua preda. Una volta che le sue braccia sono tese, la sua vittima viene messa dentro a qualcosa in uno stato di ipnosi, dove sono totalmente incapaci di fermarsi dal camminargli incontro.

È anche capace di arricciare le sue dita che usa per camminare in modo simile al Dottor Octopus. La sovrumana abilità di allungarsi può essere vista come una familiarità tra lui e Mr. Fantastic.

Lui non lascia mai dietro di sé corpi o prove, sia che assorba, uccida o porti le sue vittime in un luogo indefinito o in un'altra dimensione.

La sua faccia è pallida e leggermente cadaverica e sembra quasi essere avvolta in qualche tipo di garza o tessuto. Le sue espressioni facciali sono oggetto di dibattito, molti credono che la sua faccia sia differente per ogni persona, se viene vista. Capita, in rari casi, che testimoni abbiano visto aprirsi una bocca, fornita di denti aguzzi e una lingua nera molto lunga che usa per strozzare le vittime.

Qualche volta vine descritto con addosso un cappello che qualche volta è una bombetta, una fedora o qualche volta un cappello a cilindro. È stato visto indossare una cravatta o una sciarpa, che possono essere rosse o grigie.

Lui spesso tiene le sue lunghe e pallide mani incrociate educatamente dietro la schiena o le tiene stese lungo i fianchi. Il suo completo è nero, qualche volta viene anche descritto mentre indossa un completo gessato, una comune convinzione errata dovuta alla somiglianza con Jack Skellington di Nightmare Before Christmas. Ha delle lunghe falde nel frac che lascia svolazzare orgogliosamente. Indossa delle lunghe scarpe, le quali sono sempre di un brillante nero.

Gran parte del fascino di Slender Man è dovuto alla complessiva aura di mistero che lo avvolge. Nonostante giri voce che uccida quasi esclusivamente bambini, è difficile dire se il suo obiettivo sia o meno il massacro.

Viene spesso riportato o registrato che si può trovare nelle foreste che tendono spesso ad essere in periferia. Viene anche segnalato in presenza di grandi gruppi di bambini, come dimostrano molte fotografie. È luogo comune pensare che viva nei boschi e nelle foreste e che prenda di mira i bambini. Sembra sia noncurante di rimanere esposto alla luce del sole o fotografato.Si pensa  anche che apprezzi perseguitare le persone che diventano eccessivamente paranoiche riguardo la sua esistenza, facendosi vedere di sfuggita per poi spaventarle  ulteriormente in seguito. Per questa ragione sembra che Slender Man trovi particolarmente divertente torturare psicologicamente le sue vittime.



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